Vinitaly Special Edition: i numeri della ripartenza - Maculan Arredo Bar
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Vinitaly 2023

Vinitaly Special Edition: una ripartenza con il botto

Nei giorni scorsi, dal 17 al 19 ottobre, è andata in scena a Verona la Special Edition del Vinitaly. Dopo l’annullamento e il rinvio delle manifestazioni del 2020 e 2021, la città dell’Arena non ha voluto rinunciare del tutto all’appuntamento. Ecco che allora in versione ridotta, ma il Vinitaly è andato in scena, con risultati ben oltre le aspettative degli addetti ai lavori. Il comunicato stampa di Veronafiere parla infatti di numeri più che positivi: oltre 12.000 operatori professionali, più di 2500 buyer (circa il 22% del totale) e 60 nazioni rappresentate. Questo Vinitaly Special Edition è stata l’ultima tappa italiana di collegamento alla 54^ edizione in programma dal 10 al 13 aprile 2022.

Vinitaly Special Edition: parola ai protagonisti

“Si tratta di un risultato al di sopra delle nostre aspettative – ha dichiarato una volta calato il sipario il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Aziende, consorzi, associazioni agricole e di filiera e operatori hanno premiato il progetto di questa iniziativa business che ha registrato un elevato tasso di contatti e di vendite, oltre a un indice di soddisfazione unanime. Il terzo evento in presenza targato Vinitaly – conclude Danese – si inserisce in uno scenario di grande accelerazione dell’export made in Italy e del vino tricolore su tutti i principali mercati target, compreso quello nazionale grazie alle collaborazioni attivate con Fipe e Vinarius. Viviamo una congiuntura di forte ripresa che trova in Veronafiere un driver fondamentale per l’internazionalizzazione delle pmi e del vino italiano, impegnato ad accrescere il valore delle vendite”.

Come si evince dai dati hanno risposto alla chiamata della Vinitaly Special Edition tantissime nazionalità. Per quanto riguarda la richiesta di vino italiano in fiera a guidare la classifica è l’Europa, con particolare riferimento ai Paesi del Nord (Germania e Francia in testa), Russia, Stati Uniti e Canada. Seguono poi i paesi dell’Est Europa, il Regno Unito e infine la Cina che ha fatto il suo ritorno proprio a Verona. “Una geografia – ha commentato Giovanni Mantovani, direttore generale
di Veronafiere – perfettamente allineata con i dati di crescita registrati sui mercati internazionali che, nei primi 7 mesi di quest’anno, hanno rilevato complessivamente un rimbalzo del 15% sullo stesso periodo dell’anno scorso. Abbiamo mantenuto l’impegno dichiarato, ossia di una special edition altamente qualificata, grazie anche al supporto di Ice-Agenzia – prosegue Mantovani – con operatori esteri provenienti proprio dalle aree in cui il vino italiano sta crescendo in maniera significativa. Ora – ha concluso il direttore – puntiamo al 2022, per realizzare un grande 54° Vinitaly”.

Gli italiani bevono italiano

Altra buona notizia emersa nel giorno dell’inaugurazione di Vinitaly Special Edition è che i vini più venduti dall’inizio dell’anno sono made in Italy.

Gli italiani, dunque, hanno riscoperto nell’era del Covid i vini autoctoni. Questa particolare “top ten” delle bottiglie che hanno fatto registrare il maggior incremento dei consumi in valore è formata da:

  1. il Lugana veneto e lombardo (+49% nel 2021)
  2. il Brunello di Montalcino toscano (+47%)
  3. il Barolo piemontese (+43%)
  4. il Sagrantino di Montefalco dell’Umbria (+42%)
  5. il Valpolicella del Veneto (+31%)
  6. il Nebbiolo piemontese (+31%)
  7. il Valpolicella Ripasso del Veneto (+31%)
  8. la Ribolla del Friuli Venezia Giulia (+30%)
  9. la Passerina marchigiana (+20%)
  10. il Grillo di Sicilia (+20%).

I dati provengono dall’analisi della Coldiretti su dati Infoscan Census relativi ai primi nove mesi di quest’anno, diffusa proprio in occasione della Vinitaly Special Edition di Verona.

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