Il successo dei vini bio al Vinitaly 2018 - Maculan Arredo Bar
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i 10 vini più bevuti in Italia

Le tendenze del Vinitaly 2018: il successo dei vini bio

Aprile ha un protagonista indiscusso nel panorama del food & beverage italiano: il vino. Dal 15 al 18 aprile, a Verona, è andata in scena la 52° edizione del Vinitaly, dove a conquistare il palcoscenico sono stati i vini bio, artigianali e sostenibili. A trionfare è la qualità, l’attenzione e la cura dell’ambiente, che vincono sul prezzo. I prodotti più richiesti rimangono gli sparkling, ma c’è un ritorno di fiamma con i rossi fermi.

Leggi questo articolo per scoprire tutti i numeri, le curiosità e vini bio di maggior successo al Vinitaly 2018!

I numeri dei vini bio negli ultimi anni e la prospettiva futura

A parlare per primi ed esplicitare l’indiscussa crescita dei vini bio negli ultimi anni sono i dati.

  • FederBio (Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica), ente collaboratore nell’organizzazione del VinitalyBio, sottolinea alcuni numeri davvero incoraggianti per il futuro dei vini bio. In primis le buone notizie arrivano dal nostro paese che è il primo produttore di vino certificato biologico al mondo, con 500 milioni di litri. Ma i dati positivi arrivano anche dalle vendite che nel 2016, per FederBio, sono state di 275 milioni di euro, il 34% in più rispetto al 2015. 192 milioni è il valore dei vini bio esportati (+40% sul 2015), mentre in Italia la crescita è stata del 22%.
  • L’ANSA invece pone l’accento sulla grande distribuzione, dove i vini bio negli ultimi anni ha conosciuto un incremento da record: le vendite tra il 2014 e il 2015 sono aumentate del 102%, mentre nel 2015-2016 la crescita registrata è del 64% e tra il primo semestre del 2016 e lo stesso arco temporale del 2017 le vendite sono migliorate del 208%.

Quali sono i migliori vini bio in Italia?

Stillare una classifica è davvero complicato, per questo abbiamo deciso di affidarci agli esperti: siamo andati a spulciare la nuova guida di vini pubblicata da VeronaFiere in occasione del Vinitaly 2018, la “5 stars wine – the book”. Un riconoscimento importante per le aziende produttrici e per i vini selezionati, tra cui compaiono tanti vini bio.

  1. Il “Vin santo del Chianti DOC vino biologico 2013“, prodotto dalla Fattoria La Vialla di Arezzo. Un vero e proprio gioiello bio che si è aggiudicato il premio come miglior vino dolce ad ex-aequo con un vino austriaco. 96 su 100 il punteggio.
  2. Il “Barolo DOCG del comune di La Morra 2014“, presentato dall’Agricola Brandini di La Morra (CN) e selezionato tra i migliori vini con 93 punti ottenuti.
  3. Il “Cerasuolo di Vittoria DOCG 2015” dell’Azienda Agricola Vigna di  Pettineo di Vittoria (RG) premiato dalla giuria con 93 punti.
  4. L'”Etna DOP carricante “Salisire” 2013“, prodotto dalla Vivera di Linguaglossa (CT), che ha totalizzato 93 punti.
  5. Il “Trentino DOC Muller Thurgau 2017” della cantina trentina Aldeno, anche lui classificatosi con un punteggio di 93 su 100.
  6. Il “Chianti DOCG Riserva “Badia a Coltibuono” 2012“, presentato dalla Tenuta di Coltibuono di Gaione in Chianti (SI) e premiato con 92 punti.
  7. Il “Sannio DOC Barbera “Assenza Barbetta” 2016” dell’Antica Masseria Venditti di Castelvenere (BN) che ha ottenuto 92 punti.
  8. Il “Sicilia DOPO Rosso riserva “Maria Costanza” 2013“, prodotto dall’Azienda Agricola G.Milazzo di Campobello di Licata (AG). Punteggio 92 su 100.
  9. L’ “Amarone della Valpolicella DOCG 2011” dell’Azienda Agricola Bettili Cristiana di Cavaion Veronese (VR) che ha conquistato 91 punti.
  10. Il “Cannonau di Sardegno DOC “Cupanera” 2016, presentato dall’Azienda Agricola Giuliana Puligheddu di Oliena (NU), a cui sono stati riconosciuti 91 punti.

Una lista variegata con provenienze da ogni angolo d’Italia, a testimonianza che i vini bio stanno conquistando terreno nel panorama vinicolo del Bel Paese. Molto interessante, inoltre, per gli amanti dei vini bio, la speciale selezione Wine Without Walls, vini fermi, metodi classici, frizzanti, dolci e fortificati che, per essere selezionati dovevano rispettare alcune precise regole, tra cui la provenienza da uve certificate biologiche.

Il futuro dei vini bio

Se il successo odierno dei vini bio, artigianali e di qualità, è una realtà a cui nessun ristoratore può sottrarsi, è giusto porsi un interrogativo su quello che sarà il loro futuro. Si tratta di una moda passeggera che l’anno prossimo nessuno ricorderà? Sicuramente no: i vini bio sono un prodotto su cui si è investito, ma soprattutto si continua ad investire, in risposta ad una domanda del mercato che cresce giorno per giorno.

A dimostrarlo è anche il sondaggio Vinitaly-Nomisma Wine Monitorio (osservatorio sul mercato del vino), rivolto ai manager di 12 tra i principali gruppi vitivinicoli italiani durante la 52° edizione del Vinitaly. Anche qui buone nuove per i vini bio: “il successo commerciale del vino nei prossimi 5 anni sarà determinato in buona parte dai prodotti a marchio green (bio o sostenibili)”, si legge nel comunicato di Vinitaly. Dati incoraggianti, quindi, per i vini bio che saranno protagonisti, secondo i capitani d’impresa intervistati, nei mercati storici, ovvero Germania, Usa, Regno Unito e Giappone.

vini bio

Il vino è tra i prodotti più importanti per tutti i locali che lavorano nel settore food & beverage e per essere notato e apprezzato dai tuoi clienti deve essere ben esposto.

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